giovedì 8 maggio 2014

«Vele dell'Arte», Scampia sogna un futuro con il Museo dei Bambini. L'appello di Riccardo Dalisi


Noi Operatrici Per l'Infanzia abbiamo avuto la grande opportunità di incontrare l'architetto Riccardo Dalisi durante il nostro tirocinio presso l'Ospedale S.S. Annunziata di Napoli, dove era in corso un progetto, da lui curato, "Rotalarte". Di Dalisi abbiamo conosciuto la passione e l'entusiasmo per il suo lavoro con e per i bambini. E' con grande piacere, quindi, che condvidiamo in questo spazio il suo appello per l'apertura di un "Museo dei bambini" a Scampia.

"Alle Vele, edifici bellissimi nell’impostazione ardita, orrendi nell’esito e nello stato - che noi speriamo di vedere restaurate e non abbattute - vogliamo tutti insieme, con la testimonianza del Museo, con l’aiuto formidabile dei bambini e con il sentire limpido e solidale che qui circola, navigare, “veleggiare” verso il futuro, verso una possibilità inaspettata, voluta, necessaria. Verso gli albori dell’”espressione” così come affiora nei piccoli del quartiere e nella vivacità che li distingue, assieme alle tante associazioni che a Scampia operano in un singolare clima di cooperazione, di intesa, di reciproco aiuto. Verso un’“arte di rimbalzo”, verso un’arte-terapia sociale e del territorio.


Come è da intendere il Museo dei bambini? Ho pensato ad uno spazio aperto, nuovo che contenga le espressioni in disegno dei bambini su contenuti ed immagini inconsueti e propri del mondo degli “adulti”, come, ad esempio, disegnare una sedia, tema apparentemente semplice ma di fatto difficilissimo se si vuole uscire dalla banalità. La sfida è quella di trasmette l’“ansia”, il sogno di originalità, registrarli e tradurli, così come da sempre faccio con i miei lavori in metallo, con e tramite gli artigiani. 
Il criterio base cui si fonda il metodo, ampiamente sperimentato negli anni, è la fede, la convinzione profonda nella forza dell’immaginazione e del sogno ad occhi aperti, una forza spesso nascosta a noi stessi e che i bambini sanno cogliere con immediatezza. Ciò è nella direzione di una concretezza estrema che si fonda sulla costatazione che il bambino (ed ognuno di noi) educa se stesso utilizzando ciò che l’ambiente, la società gli offrono.
Con il Museo dei bambini ci si muoverà entro una visione nuova della cultura dell’uomo ponendo al centro la pura creatività al di là di ogni razionalizzazione mentale che giudica ogni cosa in modo esclusivo; privilegeremo quindi l’attenzione all’idea, allo spunto, all’empito di energia che ognuno riesce a mettere nelle cose che fa e che vuole comunicare. Sappiamo di poter tentare questa strada, possiamo adoperarci e, in parte, creare le condizioni perché si possa essere “autentici”. E i bambini ci possono aiutare in tutto questo.
 

Riccardo Dalisi, 8 maggio 2014



venerdì 2 maggio 2014

Il libro come supporto alla costruzione dell'idea del mondo

Il percorso di crescita del bambino è accompagnato da continue domande, alle quali necessita di trovare risposte per costruire il proprio mondo interiore e la propria identità. Per imparare a misurarsi con la realtà il bambino ha bisogno di organizzare il proprio pensiero traendo delle risposte dall’osservazione di quanto lo circonda. È indispensabile che chi lo ama lo sostenga nel difficile percorso  della costruzione di sé, dandogli la possibilità, in primo luogo, di  leggere nei suoi sentimenti e, infine, venire a patti con  il mondo che per lui risulta spesso sconcertante.
Sottolineare quanto i libri di fiabe e racconti aiutino il bambino nell’affrontare questo cammino non è questione di “bibliomania”. Prendiamo in prestito le parole di Bruno Bettelheim, un illustre psicologo infantile che si è ampiamente dedicato a questo tema:

‹‹Il bambino si chiede “Chi sono? Da dove sono venuto? Come si è formato il mondo? Chi ha creato l’uomo e tutti gli animali? Qual è il fine della vita?” Riflette su questi interrogativi fondamentali principalmente in riferimento a se stesso […]  Si preoccupa se verrà trattato con equità. Si chiede chi o cosa lo proietti nelle avversità, e che cosa possa impedire che gli capitino dei guai. Esistono potenze benevole oltre ai suoi genitori? E i suoi genitori sono potenze benevole? Come dovrebbe svilupparsi e perché? C’è qualche speranza per lui?[...] Le fiabe forniscono delle risposte a questi pressanti interrogativi, molti dei quali si affacciano alla consapevolezza del bambino soltanto quando segue le storie››.*

Quando il bambino ascolta una storia e chiede che gliela si racconti “un’altra volta” sta semplicemente esplorando il mondo e imparando a districarsi tra emozioni e conflitti vissuti, che riconosce nelle emozioni e nei conflitti dei personaggi della storia.
Vediamo dunque che leggere a un bambino equivale a presentargli il ventaglio delle varie rappresentazioni del mondo, scoprendo insieme le parole con cui poterlo nominare. Ecco che anche concetti più astratti iniziano a prendere forma, si vestono di un senso, nomi che acquistano un significato una volta che vengono collocati in un contesto per lui intellegibile, e in questo campo le emozioni sono le prime a trovare un proprio posto.
Leggere ai bambini storie che catturino la loro attenzione, stuzzichino la loro fantasia e li mettano di fronte alle loro emozioni li aiuta, quindi, a leggere dentro di sé, esplorandosi e mettendosi in gioco immaginandosi nei panni del protagonista del racconto; pensate quanta fiducia e stima di sé acquisteranno quando, nel dipanarsi del racconto, scopriranno che i draghi si possono sconfiggere!
Enorme è quindi la valenza che la lettura condivisa può assumere nella vita del bambino; il suo potenziale si muove su un doppio binario in cui l’aspetto pedagogico risulta largamente rafforzato dall’armoniosa fusione con quello relazionale e affettivo. La crescita passa anche attraverso gesti di affetto tangibili, uno dei quali è la lettura a voce alta, caratterizzata da momenti di intima condivisione che accompagnano il bambino aldilà dei limiti dell’abbraccio sicuro dei suoi genitori.


* B. Bettelheim, Il mondo incantato. Uso, importanza e significati psicoanalitici delle fiabe. Feltrinelli, Milano 2013, p. 49

Pubblicato sul numero di Aprile di "Bambini" - rivista per educatori di nido, insegnanti di scuola dell'infanzia, ricercatori, studiosi, amministratori e genitori.

http://www.edizionijunior.com/public/pdf/93_B_4apr14.pdf