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Perché è importante conoscere le manovre di rianimazione?

 

Video manovre di rianimazione nel lattante e nel bambino

Una tempestiva rianimazione cardiopolmonare, fatta anche da persone inesperte aumenta la possibilità di far arrivare vivo il soggetto al pronto Soccorso, dove verranno fornite le cure necessarie.
Nel video riportato sono spiegate le facili manovre: solo compressioni toraciche, compressioni e ventilazioni se si è in grado, o uso del defibrillatore dove sia reperibile.


Arresto cardiaco


Durante l’arresto cardiaco il cuore smette improvvisamente di pompare il sangue: in molti casi il cuore passa repentinamente da un battito normale a un battito molto irregolare, detto fibrillazione ventricolare.

Quali sono i segni dell’arresto cardiaco in atto?

 

1. Non perdete tempo cercando di capire se il cuore batte oppure no.

2. Per prima cosa, fate una domanda al paziente, parlando a voce alta. Se non reagisce, scrollatelo delicatamente per capire se ha perso conoscenza.

3. Se ancora non reagisce, controllate la respirazione. Se non reagisce e non respira normalmente si tratta probabilmente di un arresto cardiaco.

 

Che cosa fare?  

 

Per prima cosa, chiamate l’ambulanza, che risponde al numero d’emergenza 118.

Quando chiamate, l’addetto, probabilmente vi chiederà se sapete praticare la rianimazione cardiopolmonare (RCP) con massaggio cardiaco continuo o il massaggio cardiaco semplice; se non sapete come fare, verrete istruiti al telefono.

I testimoni del malore dovrebbero iniziare immediatamente il massaggio cardiaco e continuare fino all’arrivo dell’ambulanza.

La rianimazione cardiopolmonare (RCP) è un insieme di tecniche di primo soccorso fondamentali in molte situazioni di emergenza, quando la respirazione o il battito cardiaco si interrompono.

È molto meglio cercare di intervenire, anziché non fare nulla per paura che le proprie conoscenze o capacità siano insufficienti. Ricordate che tra non fare nulla e tentare di intervenire c’è una differenza abissale: potete salvare la vita di qualcuno! 

Quando smettere?

 

Quando il paziente o i soccorritori vi dicono di smettere, oppure quando siete troppo stanchi per continuare. Vi ricordiamo però di non interrompere il massaggio cardiaco se il paziente inizia ad ansimare, apre gli occhi o si muove, perché si tratta di segnali che vi indicano che state lavorando come si deve, e non di segnali di ripresa del paziente.

Perché la respirazione artificiale non è consigliabile in caso di arresto cardiaco?   

 

Diversamente da quanto accade durante l’arresto respiratorio, in cui la vittima non riesce a respirare e quindi il cuore alla fine si ferma perché non riceve abbastanza ossigeno, durante l’arresto cardiaco il paziente sviene anche se pochi secondi prima respirava normalmente: quindi non c’è alcun motivo per ritardare il massaggio cardiaco tentando di fare la respirazione bocca a bocca, perché il sangue e i polmoni del paziente sono comunque pieni di ossigeno.
 L’aspetto più importante da ricordare, però, è che la respirazione bocca a bocca fa perdere tempo e distoglie dal massaggio cardiaco continuo, che invece è prioritario.


Perché è importante conoscere le manovre di disostruzione pediatriche?



Nel primo soccorso le manovre di disostruzione pediatriche sono quelle manovre atte alla liberazione delle vie aeree di un bambino da un corpo estraneo. L'ostruzione avviene quando, al momento dell'inalazione dell'oggetto nelle vie aeree, esso entra nella trachea anziché procedere normalmente per l'esofago.

Sono manovre salvavita in quanto i bambini con trachea ostruita, se non aiutati, possono andare incontro ad anossia e quindi subire conseguenze gravissime, tra cui la morte; la diffusione di tali manovre dovrebbe quindi essere capillare, soprattutto tra le persone che lavorano a contatto con i bambini. Nel caso in cui il bambino abbia ingerito qualcosa che gli ostruisce le vie aeree, ma riesce a piangere e a lamentarsi, tossire o anche a parlare è necessario non fare nulla, evitando quindi pacche o colpi: la persona al suo fianco deve limitarsi a invitare il bambino a tossire e mantenere la posizione che preferisce.

Se la dispnea persiste è consigliato avvicinare alla bocca del bambino una fonte di ossigeno e allertare comunque i soccorsi, spiegando la situazione all'operatore di emergenza.


Ostruzione totale

 

Se il bambino non riesce né a tossire né a parlare, ma è comunque cosciente, si porta le mani alla gola e dà rapidi segni di cianosi, è opportuno evitare di inserire dita in bocca: attuare invece le manovre di disostruzione.

Lattante

 

1. Scoprire il lattante, afferrarne la mandibola e "sdraiarlo" a pancia in giù, a cavalcioni del proprio avambraccio, tenendo ferma la testa

2. con l'altra mano, dare all'infante fino a 5 energiche pacche interscapolari con via di fuga laterale, ovvero avendo cura di non colpire la testa.

3. afferrare quindi la nuca del bambino e sdraiarlo, ora a pancia in su, sull'altro avambraccio.

4. con la mano ora libera effettuare fino a 5 compressioni toraciche, lente ma profonde, tra i capezzoli: per farle, si utilizzano due dita, avendo cura di mantenere sempre ferma e in posizione la testa. La tecnica è la stessa della rianimazione cardiopolmonare.

Continuare ad alternare 5 pacche e 5 compressioni fino alla disostruzione, fino allo sfinimento del soccorritore o finché il lattante non diventa incosciente.


Bambino

 

Porsi alle spalle del bambino e, sostenendolo con una mano, farlo chinare leggermente in avanti

1. con l'altra mano, dare al bambino fino a 5 energiche pacche interscapolari con via di fuga laterale, ovvero avendo cura di non colpire la testa.
2. portare entrambe le mani, chiuse a pugno, alla bocca dello stomaco.

3. dare fino 5 colpi verso l'interno e verso l'alto, utilizzando la tecnica della manovra di Heimlich.

Continuare ad alternare 5 pacche e 5 compressioni fino alla disostruzione, fino allo sfinimento del soccorritore o finché il bambino non diventa incosciente.

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