martedì 21 ottobre 2014

Operatrici Per l'Infanzia a tutti gli effetti!

Il 20 ottobre abbiamo ufficialmente conseguito la qualifica professionale di Operatrice Per l'Infanzia (OPI).

Durante l'evento finale RinG a palazzo San Giacomo abbiamo avuto l'occasione di parlare delle nostre esperienze di formazione e di tirocinio e di presentare il nostro blog, di cui andiamo veramente fiere. Grazie a questo spazio infatti noi OPI continueremo a confrontarci e a prendere la parola sugli eventi e le tematiche relative ai diritti dell'infanzia nel mondo e nella nostra città. Questo spazio sarà inoltre per noi un luogo di condivisione di esperienze e di informazioni sulle opportunità e i servizi nel settore dell'infanzia.

Grazie a tutti i partner e alle strutture pubbliche e private che hanno reso possibile il raggiungimento di questo importante obiettivo. Grazie al progetto RinG e grazie alla Consigliera delegata delle Pari Opportunità del Comune di Napoli, Simona Marino, che ci ha consegnato gli attestati ed è stata con noi l'intera giornata. Della Consigliera abbiamo così potuto apprezzare l'impegno, l'entusiasmo e la grande professionalità. Grazie!  


Il nostro desiderio è ora quello di poter continuare il nostro lavoro di portatrici di sogni, sorrisi e risorse negli ospedali, negli asili nido o nelle aree caratterizzate da disagio psichico e socio-economico, contribuendo al rilancio sociale della nostra città. 

Per riuscire in questo non possiamo però essere lasciate sole. Abbiamo bisogno del sostegno delle istituzioni, che hanno creduto in noi fino ad ora e che hanno investito su di noi grazie e attraverso il Progetto RinG. Abbiamo bisogno dell'appoggio e della solidarietà degli enti con i quali in questi mesi abbiamo collaborato e che hanno avuto modo di conoscere e apprezzare il nostro impegno e la nostra professionalità. 

Per trasformare questo investimento in una concreta opportunità di sviluppo e rilancio della città di Napoli, che come i tristi eventi di cronaca hanno mostrato in questi giorni ha tanto bisogno di persone preparate e competenti pronte ad impegnarsi in maniera strutturale e concreta nel sociale, chiediamo quindi alle istituzioni di continuare il loro impegno nei nostri riguardi in modo da far fronte, attraverso di noi, ai bisogni di tutta la cittadinanza.

Grazie!


Minori stranieri non accompagnati in vista dell'incontro del 31 ottobre a Napoli

Il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali definisce minore straniero non accompanato "il minorenne non avente cittadinanza italiana o di altri Stati dell'Unione Europea che, non avendo presentato domanda di asilo politico, si trova per qualsiasi causa nel territorio dello Stato privo di assistenza e rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti per lui legalmente responsabili in base alle leggi vigenti nell'ordinamento italiano" (art.1, comma.2, D.P.C.M. n. 535/1999)". 

Sono considerati minori stranieri non accompagnati, quindi:
  1.  I minori completamente soli 
  2. I minori che vivono con adulti diversi dai genitori, che però non ne siano tutori o affidatari in base a un provvedimento formale, in quanto questi minori sono comunque privi di rappresentanza legale in base alla legge italiana. 
Secondo gli ultimi dati resi noti dal ministero, diffusi anche dai quotidiani (vedi qui), i minori stranieri non accompagnati segnalati in Italia sono 11.010. Di questi, 2771 sono registrati ma risultano irreperibili. La maggior parte dei minori che migrano nel nostro paese ha un’età media tra i 14 e i 17 anni, ma sono ben 822 i ragazzi tra i 7 ai 14. Migrano soprattutto i maschi, 7.713 contro 526 femmine. Provengono dall‘Africa e dal Medio Oriente, ma anche dall’Est Europa e dalla Penisola balcanica. 

Quali sono i loro diritti e come è possibile tutelarli?


Per un approfondimento sul tema dei diritti che spettano ai minori stranieri non accompagnati secondo le convenzioni internazionali e su quanto effettivamente si fa o si dovrebbe fare nel nostro paese per garantire il rispetto di tali diritti consiglio la lettura del "Vademecum sui diritti dei minori stranieri non accompagnati"

Dove e con chi discutere di questi temi a Napoli?

 

http://www.coopdedalus.it/notizie/2014-10-31.pdf

Il 31 ottobre a Napoli si terrà l'ultimo dei tre incontri seminariali  promossi dal Servizio Regionale di Mediazione Culturale Yalla sul tema delle famiglie migranti e dei minori stranieri non accompagnati, rivolti al personale medico, agli operatori di comunità, sanitari e socio-giuridici-amministrativi. L'incontro del 31 sarà dedicato a "L'accertamento dell'età dei minori non accompagnati: la prima esperienza nazionale di concertazione interistituzionale" e si terrà presso la Città della Scienza (sala Archimede) dalle 9.30 alle 13.30. Il programma dettagliato è disponibile qui oppure ai seguenti sitiwww.stranieriincampania.it oppure www.coopdealus.it  

Chiunque volesse segnalarci un evento o un incontro relativo al tema qui discusso, può farlo contattandoci all'indirizzo operatriciinfanzia.ring@gmail.com

mercoledì 15 ottobre 2014

20 Ottobre Napoli, evento finale Ring!

Lunedì 20 ottobre 2014 si terrà  l'evento di chiusura del progetto "Una rete per le donne" - RinG  presso la Sala Giunta di Palazzo San Giacomo, Comune di Napoli.

L'incontro si concluderà con la cerimonia di consegna degli attestati di qualifica professionale a noi Operatrici Per l'Infanzia e alle corsiste degli  altri due percorsi formativi RinG (assistenti studi medici e addette alle agenzie turistiche).

Qui è possibile scaricare il programma definitivo dell'evento.

http://www.ring.comune.napoli.it/uploads/download/file/171/brochure_11_per_la_stampa.pdf


domenica 12 ottobre 2014

Importanti riconoscimenti internazionali in tema di diritti dell'infanzia

 L'11 ottombre 2014 si è celebrata in tutto il mondo la Giornata Internazionale per i Diritti delle Bambine, istituita dall'ONU  nel 2011 e dedicata, quest'anno, all'eliminazione di ogni forma di violenza (qui).

Il 2014, inoltre, è l'anno in cui cade il 25° anniversario dell'adozione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza (qui).

Ancora più significativa quindi appare l'assegnazione del Nobel per la Pace a due attivisti dei diritti dell'infanzia, la pakistana Malala Yousafzai e l'indiano Kailash Satyarthi, avvenuta il 10 ottobre 2014.

La premiazione dell'impegno civile dei due attivisti a favore dei diritti dell'infanzia nei loro paesi nativi può essere considerata, in generale, un importante riconoscimento internazionale del diritto all'istruzione e allo studio delle bambine e dei bambini e della lotta contro lo sfruttamento del lavoro minorile e le discriminazioni che ne derivano.



Maggiori informazioni 
http://www.nobelprize.org/nobel_prizes/peace/laureates/2014/press.html


http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2014/10/10/nobel-per-la-pace-a-malala-e-kailash-satyarthi-_ac2b22f4-b32d-4ea7-a28b-dd8d1a035597.html





domenica 28 settembre 2014

Spettatori di violenza, vittime di violenza

Questo video è stato girato da un gruppo di ragazzi e ragazze di Roma nell'ambito di una ricerca condotta da Save the Children e dal Garante dell'Infanzia della Regione Lazio sul tema della "violenza assistita", quella violenza cioè esercitata sulla madri da parte dei loro partner e a cui i bambini e le bambine sono costretti ad assistere. Con questo video si vuole riportare l'attenzione sugli effetti psicologici che tale violenza può avere sui minori. Effetti "certi e non dissimili a quelli dei bambini e bambine abusati o maltrattati". Lo slogan infatti ci ricorda che "un bambino che assiste a un atto di violenza, lo subisce". La colonna sonora, inoltre, è dei Sigur Ros. Un motivo in più per guardare e diffondere questo lavoro.



Maggiori informazioni

http://www.minori.it/news/violenza-assistita-italia-ancora-tanto-da-fare

http://www.minori.it/files/Quaderni_Centro_Nazionale_40.pdf


giovedì 8 maggio 2014

«Vele dell'Arte», Scampia sogna un futuro con il Museo dei Bambini. L'appello di Riccardo Dalisi


Noi Operatrici Per l'Infanzia abbiamo avuto la grande opportunità di incontrare l'architetto Riccardo Dalisi durante il nostro tirocinio presso l'Ospedale S.S. Annunziata di Napoli, dove era in corso un progetto, da lui curato, "Rotalarte". Di Dalisi abbiamo conosciuto la passione e l'entusiasmo per il suo lavoro con e per i bambini. E' con grande piacere, quindi, che condvidiamo in questo spazio il suo appello per l'apertura di un "Museo dei bambini" a Scampia.

"Alle Vele, edifici bellissimi nell’impostazione ardita, orrendi nell’esito e nello stato - che noi speriamo di vedere restaurate e non abbattute - vogliamo tutti insieme, con la testimonianza del Museo, con l’aiuto formidabile dei bambini e con il sentire limpido e solidale che qui circola, navigare, “veleggiare” verso il futuro, verso una possibilità inaspettata, voluta, necessaria. Verso gli albori dell’”espressione” così come affiora nei piccoli del quartiere e nella vivacità che li distingue, assieme alle tante associazioni che a Scampia operano in un singolare clima di cooperazione, di intesa, di reciproco aiuto. Verso un’“arte di rimbalzo”, verso un’arte-terapia sociale e del territorio.


Come è da intendere il Museo dei bambini? Ho pensato ad uno spazio aperto, nuovo che contenga le espressioni in disegno dei bambini su contenuti ed immagini inconsueti e propri del mondo degli “adulti”, come, ad esempio, disegnare una sedia, tema apparentemente semplice ma di fatto difficilissimo se si vuole uscire dalla banalità. La sfida è quella di trasmette l’“ansia”, il sogno di originalità, registrarli e tradurli, così come da sempre faccio con i miei lavori in metallo, con e tramite gli artigiani. 
Il criterio base cui si fonda il metodo, ampiamente sperimentato negli anni, è la fede, la convinzione profonda nella forza dell’immaginazione e del sogno ad occhi aperti, una forza spesso nascosta a noi stessi e che i bambini sanno cogliere con immediatezza. Ciò è nella direzione di una concretezza estrema che si fonda sulla costatazione che il bambino (ed ognuno di noi) educa se stesso utilizzando ciò che l’ambiente, la società gli offrono.
Con il Museo dei bambini ci si muoverà entro una visione nuova della cultura dell’uomo ponendo al centro la pura creatività al di là di ogni razionalizzazione mentale che giudica ogni cosa in modo esclusivo; privilegeremo quindi l’attenzione all’idea, allo spunto, all’empito di energia che ognuno riesce a mettere nelle cose che fa e che vuole comunicare. Sappiamo di poter tentare questa strada, possiamo adoperarci e, in parte, creare le condizioni perché si possa essere “autentici”. E i bambini ci possono aiutare in tutto questo.
 

Riccardo Dalisi, 8 maggio 2014



venerdì 2 maggio 2014

Il libro come supporto alla costruzione dell'idea del mondo

Il percorso di crescita del bambino è accompagnato da continue domande, alle quali necessita di trovare risposte per costruire il proprio mondo interiore e la propria identità. Per imparare a misurarsi con la realtà il bambino ha bisogno di organizzare il proprio pensiero traendo delle risposte dall’osservazione di quanto lo circonda. È indispensabile che chi lo ama lo sostenga nel difficile percorso  della costruzione di sé, dandogli la possibilità, in primo luogo, di  leggere nei suoi sentimenti e, infine, venire a patti con  il mondo che per lui risulta spesso sconcertante.
Sottolineare quanto i libri di fiabe e racconti aiutino il bambino nell’affrontare questo cammino non è questione di “bibliomania”. Prendiamo in prestito le parole di Bruno Bettelheim, un illustre psicologo infantile che si è ampiamente dedicato a questo tema:

‹‹Il bambino si chiede “Chi sono? Da dove sono venuto? Come si è formato il mondo? Chi ha creato l’uomo e tutti gli animali? Qual è il fine della vita?” Riflette su questi interrogativi fondamentali principalmente in riferimento a se stesso […]  Si preoccupa se verrà trattato con equità. Si chiede chi o cosa lo proietti nelle avversità, e che cosa possa impedire che gli capitino dei guai. Esistono potenze benevole oltre ai suoi genitori? E i suoi genitori sono potenze benevole? Come dovrebbe svilupparsi e perché? C’è qualche speranza per lui?[...] Le fiabe forniscono delle risposte a questi pressanti interrogativi, molti dei quali si affacciano alla consapevolezza del bambino soltanto quando segue le storie››.*

Quando il bambino ascolta una storia e chiede che gliela si racconti “un’altra volta” sta semplicemente esplorando il mondo e imparando a districarsi tra emozioni e conflitti vissuti, che riconosce nelle emozioni e nei conflitti dei personaggi della storia.
Vediamo dunque che leggere a un bambino equivale a presentargli il ventaglio delle varie rappresentazioni del mondo, scoprendo insieme le parole con cui poterlo nominare. Ecco che anche concetti più astratti iniziano a prendere forma, si vestono di un senso, nomi che acquistano un significato una volta che vengono collocati in un contesto per lui intellegibile, e in questo campo le emozioni sono le prime a trovare un proprio posto.
Leggere ai bambini storie che catturino la loro attenzione, stuzzichino la loro fantasia e li mettano di fronte alle loro emozioni li aiuta, quindi, a leggere dentro di sé, esplorandosi e mettendosi in gioco immaginandosi nei panni del protagonista del racconto; pensate quanta fiducia e stima di sé acquisteranno quando, nel dipanarsi del racconto, scopriranno che i draghi si possono sconfiggere!
Enorme è quindi la valenza che la lettura condivisa può assumere nella vita del bambino; il suo potenziale si muove su un doppio binario in cui l’aspetto pedagogico risulta largamente rafforzato dall’armoniosa fusione con quello relazionale e affettivo. La crescita passa anche attraverso gesti di affetto tangibili, uno dei quali è la lettura a voce alta, caratterizzata da momenti di intima condivisione che accompagnano il bambino aldilà dei limiti dell’abbraccio sicuro dei suoi genitori.


* B. Bettelheim, Il mondo incantato. Uso, importanza e significati psicoanalitici delle fiabe. Feltrinelli, Milano 2013, p. 49

Pubblicato sul numero di Aprile di "Bambini" - rivista per educatori di nido, insegnanti di scuola dell'infanzia, ricercatori, studiosi, amministratori e genitori.

http://www.edizionijunior.com/public/pdf/93_B_4apr14.pdf



mercoledì 16 aprile 2014

Nasce il Baby Ring


Questa notte alle 00:20 è nato il piccolo Mattia, il nostro Baby Ring. un ometto di 48 cm e 2,950 kg
Tanti Auguri alla mamma e al piccolo Mattia, 
da tutte le Operatrici per l'infanzia

giovedì 10 aprile 2014

" A scuola si cresce sicuri"

Ha preso il via ufficialmente dall'Istituto tecnico Colombo di Roma il Piano nazionale di formazione del personale scolastico “A scuola si cresce sicuri”, finalizzato a prevenire gli incidenti in aula e ad intervenire con manovre appropriate quando accadono. Frutto di un Protocollo d’intesa tra Autorità Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza, Ministero dell'Istruzione e Federazione italiana medici pediatri, l’iniziativa è stata avviata per tre anni in via sperimentale ma si è destinata a diventare una modalità formativa permanente.
Il progetto pilota coinvolgerà già da quest’anno 60 scuole dell’infanzia, elementari e medie, ovvero circa 1.800 persone tra dirigenti scolastici, docenti, ausiliari, tecnici e amministrativi che apprenderanno, fra l’altro, manovre salvavita come la disostruzione da corpo estraneo e la rianimazione cardiopolmonare.
Per il Garante Vincenzo Spadafora l’iniziativa rappresenta “un importante passo avanti per rendere le nostre scuole migliori e soprattutto per garantire ai nostri bambini il diritto alla salute e alla sicurezza. Ma la grande rivoluzione – sottolinea - avverrà quando certe competenze diventeranno parte integrante e obbligatoria nella formazione di insegnanti, dirigenti e personale ausiliario tecnico e amministrativo delle scuole, adeguando così il nostro Paese a norme già ampiamente diffuse in Europa.”

giovedì 27 marzo 2014

L'AMBIENTE NEL METODO MONTESSORI 

L’ambiente, nel metodo Montessori, riveste una parte fondamentale nel metodo di insegnamento. Innanzitutto deve permettere uno sviluppo libero del bambino, permettendogli di esprimersi liberamente e di svolgere attività spontanee.
Per promuovere la vita attiva del bambino, la Montessori fa costruire scuole (case) su “misura di bambino”: tavolini piccoli e leggeri, facilmente spostabili; sedioline e poltroncine; lavabi molto bassi con pensili semplici da pulire e su cui riporre saponi e spazzolini; credenze leggere, chiuse con tendine o con serrature semplici da aprire; soprammobili, vasi di fiori, piccoli acquari e anche fotografie di famiglia o storiche.
La Montessori era fermamente convinta (e la pratica le ha dato ragione) che i bambini sanno riporre attenzione e cura verso gli oggetti, se ne hanno la responsabilità. Per questo negli ambienti montessoriani i mobili sono leggeri: i bambini possono spostarli e sistemarli a loro piacimento e comodità, prestando attenzione a non romperli.
Per la stessa ragione, si usano piatti e stoviglie di ceramica, bicchieri di vetro…
Questo fa parte dell’auto-controllo dell’errore: se un bambino, con una mossa sgraziata, fa cadere una sedia o rompe un bicchiere, avrà presto l’evidenza del proprio errore e avrà modo di correggersi. Imparerà così a muoversi meglio nell’ambiente, diventando una persona che si esprime in modo sì libero, ma corretto.
Una delle obiezioni più ricorrenti contro questo metodo è sempre stata: come si fa ad ottenere rispetto e disciplina, se i bambini crescono in modo così libero, e sono altrettanto libero di muoversi?
Per la Montessori la disciplina deve essere attiva: un bambino silenzioso è fermo non è disciplinato, è annientato. Un bambino disciplinato è al contrario colui che è padrone di se stesso, sa muoversi nell’ambiente, può disporre di se stesso.
La disciplina quindi non è più un concetto limitato alle mura di una scuola, ma diventa preparatoria alla vita in società.
Per questo, la prima nozione che i bambini devono imparare per poter essere davvero disciplinati e liberi nello stesso tempo, è quella del Bene e del Male.Ed è indispensabile che il bambino non associ il concetto immobilità=bene e attività=male… ma anzi sia libero di muoversi ed esprimersi nel suo ambiente, imparando a rispettarlo e a trattarlo con la dovuta cura.
All’inizio non è semplice: nei primi momenti si crea molto disordine e i bambini sono spesso scoordinati e chiassosi. Ma la Montessori, nelle sue osservazioni, ha appreso che con il passare dei giorni, e sotto la guida amorevole dell’adulto, i bambini tendono spontaneamente all’ordine e rivelano se stessi in tutta la loro pienezza.
Ecco dunque che leducazione alla libertà, all’indipendenza, diventa fondamentale per permettere al bambino di esprimere se stesso attivamente.
Tutto questo, nel metodo Montessori, prende il nome di ‘esercizi di vita pratica‘ e insieme ai ‘materiali di sviluppo (lettere e numeri, materiali per l’educazione dei sensi…), compongono l’ambiente montessoriano.

venerdì 21 marzo 2014

Bambini liberi di crescere

Il 21 marzo, alle ore 16, per la prima volta in Europa ed in Italia viene firmato un Protocollo d'Intesa tra il Ministero della Giustizia, l'Autorità Garante dell'Infanzia e dell'Adolescenza e l'Associazione Bambinisenzasbarre ONLUS, a tutela dei diritti dei 100.000 bambini e adolescenti che ogni giorno entrano nelle carceri italiane. La Carta dei figli dei genitori detenuti riconosce formalmente il diritto di questi minorenni alla continuità del proprio legame affettivo con il genitore detenuto e, al contempo, ribadisce il diritto alla genitorialità

giovedì 20 marzo 2014

Giornata Mondiale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza

We are the Alphabet


Insegniamo  l'inglese ai bambini in modo divertente e colorato!


Napoli - Ring, una rete di servizi per le donne -1- (12.03.14)





Il 12 marzo 2014 Noi Operatrici dell'infanzia abbiamo partecipato al convegno sulla presentazione del progetto Ring.

Questo convegno ha rappresentato un momento di confronto con le autorità e di aggregazione per noi donne.

Il tema principale è stato quello delle pari opportunità e quello della costruzione di una città a dimensione donna!!!

CAMBIA - spot sulla parità di genere